RE: UNTO&BISUNTO: 11° Contest Decentralizzato Settimanale su Olio di Balena! Prize Pool 100 HIVE! Nuovo Tema + Vincitori 9° Contest + Apertura Votazioni per Scegliere i Vincitori del 10° Contest!

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Comprendo perfettamente ciò di cui stai parlando, anche perché, in quell'occasione specifica, mi ricordo di quanto sia stato felice, per assurdo, di aver già chiuso in passato la mia attività, seppure uscendone comunque un po' danneggiato, visto che, se ancora fosse stata aperta, probabilmente avrei finito realmente col perdere tutto in una situazione come quella che si è venuta a creare con il Covid.

Conosco anch'io persone che non sono riuscite a rialzarsi, e hanno dovuto chiudere le loro attività uscendone letteralmente a pezzi, ma non era quello a cui mi riferivo, quando intendevo affermare che chi si è saputo muovere adeguatamente in quel periodo ne ha tratto forti guadagni.

Mi riferivo, infatti, sempre al trading on-line, perché chi ha investito, ad esempio, su azioni di industrie farmaceutiche, ti possa assicurare che ha stappato bottiglie di spumante quando le stesse hanno annunciato di aver trovato i vaccini, seppure mi taccio in merito alla valenza degli stessi, e a tutto quello che ne è conseguito.

Un'altra faccia della stessa medaglia, poi, è che se ci sono state aziende che hanno finito per fallire, è altrettanto vero, per quanto possa essere spiacevole per le stesse, che chi ha scommesso al ribasso sulle stesse in borsa ne ha tratto, anche in questo caso, dei vantaggi economici piuttosto notevoli.

Come succede fin troppo spesso, per no ndire ogni volta, in ogni grande crisi, e in ogni grande guerra, ricordati sempre che, se c'è chi soffre, è altrettanto vero, purtroppo, ma qui ci sarebbe da aprire un discorso che sfocia nell'etica fin troppo lungo da affrontare, che c'è, al contrario, chi si arricchisce.

Se poi andiamo anche ad aggiungere che, spesso e volentieri, certe situazioni sono ben guidate, e soprattutto mosse dai soldi (da tempo affermo che ogni volta che accadono cose come il covid, o come alcune guerre, basterebbe seguire i soldi, e capire chi ne trae il maggior guadagno, per capire cosa sta succedendo), i giochi sono fatti.



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Vero, chi ci ha tradato sopra (attività qui che vero, non necessita di capitali spropositati provenienti da eredità nè uffici di famiglia) si è arricchito, ma c'è un altro fatto da considerare: il piccolo investitore può soltanto speculare e se ci ha azzeccato, allora guadagna. Ovviamente, per assicurarsi la certezza di azzeccare, per potersela mettere davvero in tasca, siamo sempre lì: bisogna necessariamente far parte di determinati circoli sociali che sanno già in anticipo se un'azione salirà o scenderà (spesso e ben volentieri i circoli sociali che previamente studiano a tavolino l'andazzo degli stocks). E già, perchè impossibile che le montagne russe azionarie non siano mai manipolate (quando non addrittura gli eventi che ci stanno dietro non sono essi stessi studiati a tavolino). C'è perfino chi pensa (come la mia migliore amica) che pure l'intero covid è stato preordinatamente studiato a tavolino. Da parte mia piuttosto supporrei che semmai c'è stato un approfittamento della situazione accompagnato da incapacità e incompetenza (sia pure a fronte di qualche caso isolato di possibile premeditazione). Che poi le case farmaceutiche abbiano principalmente a cuore il proprio portafoglio si sapeva ancora prima del covid...

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Che ci siano gruppi di persone, con grosse liquidità, che possono muovere il mercato a loro favore, più o meno a piacimento, posso anche essere d'accordo, ma sul fatto che non sia possibile studiare adeguatamente i grafici, e seguire un po' determinate notizie, per fare delle previsioni, direi di no.

Ovviamente essere infallibili è impossibile, ma ti posso assicurare che, con un po' di studio e dedizione, si possono portare a casa dei bei risultati anche senza fare parte di chissà quale circolo sociale, anche se magari più limitati a causa di scarsi capitali.

Altro discorso, invece, per quello che riguarda il Covid o altri eventi a livello globale, come ad esempio la guerra in Ucraina, o altri simili, dove sono abbastanza convinto anch'io, a costo di passare per complottista, che comunque siano stati adeguatamente guidati verso questa o quella direzione.

Come dicevo ieri, se segui i soldi capisci sempre perché un evento è successo...

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Diciamo che mi sono appoggiata, quanto allo studiare i mercati, a quanto avviene nelle latine lande (purtroppo, vivendoci, distorsione naturale). Non ha importanza per quanti mesi o anni studi grafici e mercati: tutto l'azionario promettente finisce inevitabilmente per perdere anche il 70% del valore e non ripigliarsi più. Si dice poi (è una regola finanziaria che dovrebbe essere valida in tutto il pianeta, sia pure flessibile perchè nelle finanze nulla è rigido) che una volta tagliati i tassi di interesse (il che rende meno costoso l'accesso a mutui e prestiti), gli investimenti prudenti perdono attrattività non rendendo che una miseria, mentre il valore degli stocks azionari esplode. Ebbene, tra il 2017 e il 2021, la banca centrale del mio paese operava tagli così selvaggi ai tassi d'interesse che pareva di stare in Giappone o in Germania (eccettuati ovviamente i vantaggi dei paesi top tier, naturalmente). Da parte loro, gli stocks azionari, immobiliari in primis, cosa hanno fatto? Secondo un principio economico consolidato, che fino all'incirca al 2018 funzionava pure nelle latine lande, ma ora non più, dovrebbero muoversi in direzione opposta agli investimenti prudenti, in un caso come questo. E invece hanno seguito lo stesso andazzo, anzi, pure peggio, perchè saranno almeno sei anni che quando va bene lateralizzano e per il resto crollano costantemente. Avevo investito a suo tempo l'1,5% circa in azioni e fondi immobiliari, dopo avere studiato come una dannata bucandomi gli occhi giorno dopo giorno, comprando gli stocks più promettenti. Con l'aggravante che ho pure una prima laurea che mi ha fornito una buona educazione finanziaria, insegnandomi a muovermi in questi ambiti. Ma qui siamo nelle latine lande e temo che neppure un mago di Wall Street male imparentato non avrebbe ottenuto di meglio di quanto segue. Risultato: i fondi immobiliari hanno tutti, ma proprio tutti, perso il 70% del loro valore e nemmeno a distanza di 4 anni si sono mai più ripresi. Con gli azionari tout court è andata alquanto meglio (le perdite ci sono state, ma molto più contenute). Su 12 titoli azionari, indovinare quanti restano in superficie: solo due, ma pure questi ultimamente hanno iniziato a perdere valore. E sono 12 appunto, non quattro in croce (ambiti diversi: energia elettrica, banche di punta e finanziarie legate a queste ultime, immobiliare poi appunto, ma titoli di compagnie diverse), quindi non mi si può nemmeno sollevare l'appunto di avere sistemato tutte le uova in un solo paniere. Non fosse per i dividendi azionari che prendono ogni mese sarei fregata (per principio mi sono tenuta per lo più bene alla larga da azioni e fondi che non promettessero dividendi medio-alti). Non fosse che posso andare avanti anche senza la cifra investita, mi toccherebbe vendere, realizzando una perdita di circa 1500 (moneta locale, per fortuna non si tratta di euro). Ora uno direbbe: ma dopo avere tanto studiato, laurea orientativa compresa e comprato gli stocks più promettenti, com'è possibile che 12 su 12 (ma anche solo 10) fanno costantemente il tonfo? Ora, un mio collega indonesiano (è un esperto, lui: sembra provenire da una famiglia di commercialisti o economisti e conosce perfino le minuzie a livello tecnico del mondo cripto) dei forum finanziari paganti ha detto che situazioni come queste sono proprio tipiche dell'America latina che è vittima di congiunture economiche peculiari rispetto al resto del mondo (cosa che non avevo del tutto chiara, dato che la mia prima laurea è pur sempre italiana e le materie economiche studiate si concentravano principalmente in ambito europeo) e dunque nemmeno i principi cardine dell'economia qui seguono lo standard o se un tempo lo seguivano, ora tendono a perdersi cammin facendo. Sicuramente, infatti, avessi seguito lo stesso modello per investire in un paese europeo non sarebbe accaduto niente del genere e a quest'ora potrei vendere titolo per titolo che si sarebbe valorizzato o alla meno peggio, avrebbe soltanto lateralizzato, anzichè essere costretta a tenermeli tutti in portafoglio fino a data da destinarsi. Fortunatamente, come dicevo, è cosa che quantomeno mi sto potendo permettere di fare e meno male che non ho seguito l'esempio di compaesani miei che nell'azionario e nell'immobiliario ci hanno investito pesantemente.
A tanto, poi, bisogna pure aggiungere (il che temo valga anche per l'Europa) che a seguito della tecnocrazia incipiente alcuni punti fermi del mondo delle finanze che costituivano la bussola di economisti e investitori oggi non sono più veri come lo erano ieri. Si diceva, fino ad alcuni anni fa, che quando si compravano stocks, andavano tenuti in portafoglio per minimo 10 anni. Era un punto fermo. Ebbene, sembrerebbe che questo principio oggi non sia più valido come una volta, perchè si inizia a leggere (e qui parlo di articoli reperiti in italiano, per cui le congiunture latinoamericane non c'entrerebbero) che si fa necessario affrettarsi a vendere non appena iniziano a perdere valore senza freni e vendere prima che accumulino il 50% di perdite (il che però significa realizzare la perdita, vendendo). E chissà quanti punti chiave finanziari costati nottate sui libri a me e a colleghi universitari, ricompensati con tanto di laurea, validi fino a magari il 2016, oggi nel 2025 si sono trasformati in fuffa.

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Personalmente non vengo da formazione finanziaria scolastica, ma direi che mi sono fatto le ossa sul campo grazie a contatti ed amicizie varie, nate all'interno di un gruppo di imprenditori e investitori che, fortunatamente, frequento da qualche anno.

Non conosco, quindi, il mercato, che definisci particolare, del sudamerica, e non ne conosco, quindi le peculiarità sulla quali, quindi, non mi addentro, ma personalmente non mi cambierebbe poi molto, visto che opero sui mercati pricipali, e quindi, principalmente su US500 e Nasdaq, più qualche Pennystock che, saltuariamente, può dare ottime sorprese esplodendo.

Uno buona parte del mio capitale, poi, è allocato su ETF sfruttando il cosiddetto paniere "Golden Butterfly" che, essendo molto bilanciato, dà una certa stabilità e dovrebbe assicurare un crescita interessante, nel tempo, come "fondo pensione" (5/10 anni è l'orizzonte temporale previsto)

Una formazione, quindi, molto meno teorica, e molto più pratica, che, per ora mi sta dando qualche sodisfazione, nonostante qualche inciampo fisiologico come quello di qualche giorno fa, anche se, dopo un po' di analisi di quanto successo, è derivato, fondamentalmente, da un mio errore di valutazione.

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Si, è un mercato a sè stante, che tende a sfuggire agli standard (e infatti, comprare bond di queste parti risulta pericoloso fuori paese, come è già successo coi bond argentini: ma in questo caso chi ci rimette sono gli acquirenti residenti all'estero, mentre i locali residenti nei big in grado di stampare moneta vengono tranquillamente rimborsati).
Degli ETF ho sentito parlar bene nei forum finanziari italiani, infatti.

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Proprio per quello opero solo su mercati più stabili e conosciuti, anche se non esenti da situazioni che possono essere pericolose (vedi gli ultimi giorni dopo il marasma creato da DeepSeek).

Gli ETF sono molto interessanti... sei hai occasione approfondisci, perchè sono più che interessanti.

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