RE: UNTO&BISUNTO: 11° Contest Decentralizzato Settimanale su Olio di Balena! Prize Pool 100 HIVE! Nuovo Tema + Vincitori 9° Contest + Apertura Votazioni per Scegliere i Vincitori del 10° Contest!
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Diciamo che mi sono appoggiata, quanto allo studiare i mercati, a quanto avviene nelle latine lande (purtroppo, vivendoci, distorsione naturale). Non ha importanza per quanti mesi o anni studi grafici e mercati: tutto l'azionario promettente finisce inevitabilmente per perdere anche il 70% del valore e non ripigliarsi più. Si dice poi (è una regola finanziaria che dovrebbe essere valida in tutto il pianeta, sia pure flessibile perchè nelle finanze nulla è rigido) che una volta tagliati i tassi di interesse (il che rende meno costoso l'accesso a mutui e prestiti), gli investimenti prudenti perdono attrattività non rendendo che una miseria, mentre il valore degli stocks azionari esplode. Ebbene, tra il 2017 e il 2021, la banca centrale del mio paese operava tagli così selvaggi ai tassi d'interesse che pareva di stare in Giappone o in Germania (eccettuati ovviamente i vantaggi dei paesi top tier, naturalmente). Da parte loro, gli stocks azionari, immobiliari in primis, cosa hanno fatto? Secondo un principio economico consolidato, che fino all'incirca al 2018 funzionava pure nelle latine lande, ma ora non più, dovrebbero muoversi in direzione opposta agli investimenti prudenti, in un caso come questo. E invece hanno seguito lo stesso andazzo, anzi, pure peggio, perchè saranno almeno sei anni che quando va bene lateralizzano e per il resto crollano costantemente. Avevo investito a suo tempo l'1,5% circa in azioni e fondi immobiliari, dopo avere studiato come una dannata bucandomi gli occhi giorno dopo giorno, comprando gli stocks più promettenti. Con l'aggravante che ho pure una prima laurea che mi ha fornito una buona educazione finanziaria, insegnandomi a muovermi in questi ambiti. Ma qui siamo nelle latine lande e temo che neppure un mago di Wall Street male imparentato non avrebbe ottenuto di meglio di quanto segue. Risultato: i fondi immobiliari hanno tutti, ma proprio tutti, perso il 70% del loro valore e nemmeno a distanza di 4 anni si sono mai più ripresi. Con gli azionari tout court è andata alquanto meglio (le perdite ci sono state, ma molto più contenute). Su 12 titoli azionari, indovinare quanti restano in superficie: solo due, ma pure questi ultimamente hanno iniziato a perdere valore. E sono 12 appunto, non quattro in croce (ambiti diversi: energia elettrica, banche di punta e finanziarie legate a queste ultime, immobiliare poi appunto, ma titoli di compagnie diverse), quindi non mi si può nemmeno sollevare l'appunto di avere sistemato tutte le uova in un solo paniere. Non fosse per i dividendi azionari che prendono ogni mese sarei fregata (per principio mi sono tenuta per lo più bene alla larga da azioni e fondi che non promettessero dividendi medio-alti). Non fosse che posso andare avanti anche senza la cifra investita, mi toccherebbe vendere, realizzando una perdita di circa 1500 (moneta locale, per fortuna non si tratta di euro). Ora uno direbbe: ma dopo avere tanto studiato, laurea orientativa compresa e comprato gli stocks più promettenti, com'è possibile che 12 su 12 (ma anche solo 10) fanno costantemente il tonfo? Ora, un mio collega indonesiano (è un esperto, lui: sembra provenire da una famiglia di commercialisti o economisti e conosce perfino le minuzie a livello tecnico del mondo cripto) dei forum finanziari paganti ha detto che situazioni come queste sono proprio tipiche dell'America latina che è vittima di congiunture economiche peculiari rispetto al resto del mondo (cosa che non avevo del tutto chiara, dato che la mia prima laurea è pur sempre italiana e le materie economiche studiate si concentravano principalmente in ambito europeo) e dunque nemmeno i principi cardine dell'economia qui seguono lo standard o se un tempo lo seguivano, ora tendono a perdersi cammin facendo. Sicuramente, infatti, avessi seguito lo stesso modello per investire in un paese europeo non sarebbe accaduto niente del genere e a quest'ora potrei vendere titolo per titolo che si sarebbe valorizzato o alla meno peggio, avrebbe soltanto lateralizzato, anzichè essere costretta a tenermeli tutti in portafoglio fino a data da destinarsi. Fortunatamente, come dicevo, è cosa che quantomeno mi sto potendo permettere di fare e meno male che non ho seguito l'esempio di compaesani miei che nell'azionario e nell'immobiliario ci hanno investito pesantemente.
A tanto, poi, bisogna pure aggiungere (il che temo valga anche per l'Europa) che a seguito della tecnocrazia incipiente alcuni punti fermi del mondo delle finanze che costituivano la bussola di economisti e investitori oggi non sono più veri come lo erano ieri. Si diceva, fino ad alcuni anni fa, che quando si compravano stocks, andavano tenuti in portafoglio per minimo 10 anni. Era un punto fermo. Ebbene, sembrerebbe che questo principio oggi non sia più valido come una volta, perchè si inizia a leggere (e qui parlo di articoli reperiti in italiano, per cui le congiunture latinoamericane non c'entrerebbero) che si fa necessario affrettarsi a vendere non appena iniziano a perdere valore senza freni e vendere prima che accumulino il 50% di perdite (il che però significa realizzare la perdita, vendendo). E chissà quanti punti chiave finanziari costati nottate sui libri a me e a colleghi universitari, ricompensati con tanto di laurea, validi fino a magari il 2016, oggi nel 2025 si sono trasformati in fuffa.
Personalmente non vengo da formazione finanziaria scolastica, ma direi che mi sono fatto le ossa sul campo grazie a contatti ed amicizie varie, nate all'interno di un gruppo di imprenditori e investitori che, fortunatamente, frequento da qualche anno.
Non conosco, quindi, il mercato, che definisci particolare, del sudamerica, e non ne conosco, quindi le peculiarità sulla quali, quindi, non mi addentro, ma personalmente non mi cambierebbe poi molto, visto che opero sui mercati pricipali, e quindi, principalmente su US500 e Nasdaq, più qualche Pennystock che, saltuariamente, può dare ottime sorprese esplodendo.
Uno buona parte del mio capitale, poi, è allocato su ETF sfruttando il cosiddetto paniere "Golden Butterfly" che, essendo molto bilanciato, dà una certa stabilità e dovrebbe assicurare un crescita interessante, nel tempo, come "fondo pensione" (5/10 anni è l'orizzonte temporale previsto)
Una formazione, quindi, molto meno teorica, e molto più pratica, che, per ora mi sta dando qualche sodisfazione, nonostante qualche inciampo fisiologico come quello di qualche giorno fa, anche se, dopo un po' di analisi di quanto successo, è derivato, fondamentalmente, da un mio errore di valutazione.
Si, è un mercato a sè stante, che tende a sfuggire agli standard (e infatti, comprare bond di queste parti risulta pericoloso fuori paese, come è già successo coi bond argentini: ma in questo caso chi ci rimette sono gli acquirenti residenti all'estero, mentre i locali residenti nei big in grado di stampare moneta vengono tranquillamente rimborsati).
Degli ETF ho sentito parlar bene nei forum finanziari italiani, infatti.
Proprio per quello opero solo su mercati più stabili e conosciuti, anche se non esenti da situazioni che possono essere pericolose (vedi gli ultimi giorni dopo il marasma creato da DeepSeek).
Gli ETF sono molto interessanti... sei hai occasione approfondisci, perchè sono più che interessanti.
Non ho saputo nulla in fatto di DeepSeek (forse complice il fatto che online sono meno presente perchè mi sto preparando per le ferie, che partiamo domenica): di che si è trattato?
Ps.: per gli ETF senz'altro, caso mai un giorno dovessi rimpatriare sul serio (fosse pure in un paese europeo diverso dall'Italia), ma per prima cosa mi dovrei assicurare di aprire un conto internazionale in grado di mantenere i fondi in moneta latina perchè con questi cambi attuali, se permarranno, allora saranno rogne...😖
Beh per quanto riguarda DeepSeek, per fartela breve una società cinese ha lanciato sul mercato un intelligenza artificiale, completamente gratuita, che fa un culo così a quelle a pagamento, lanciate, fondamentalmente, dagli americani, con la sottile differenza che i cinesi, per crearla, non hanno speso praticamente un tubo, mentre gli altri milioni di dollari.
Tutto questo ha portato una bella serie di aziende americane del settore, a sprofondare in rosso per un paio di giorni, e credo potrebbe portare conseguenze da valutare.
Per ora, comunque, pensa a goderti le vacanze, e se un giorno realmente dovessi rimpatriare, o comunque tornare in Europa, valuterai il da farsi
La banca Santander dovrebbe offrire il servizio del conto internazionale, ma bisogna vedere i requisiti (speriamo non uno stipendio al di sopra di certi limiti, se no sto fresca, ma vedremo). Comunque parto tra alcune ore. Finisco di fare quel che devo qui sopra e poi spengo il netbook.
Non conosco eventuali limiti, anche se non credo che possano essere così irraggiungibili, in caso, ma certamente direi che trattasi di una banca che dovrebbe consentirti di operare su tutti i mercati.
Fossi in te, però, valuterei anche istituti online, e quindi senza limiti di territorialità, e certamente molto più smart da utilizzare ovunque tu ti possa trovare.
InteractiveBroker e DeGiro, ad esempio, ma anche molti altri.
Santo cielo, devo valutare. Innanzi tutto, la stabilità di questi istituti (per farla breve: dovessero chiudere/fallire, mi ritroverei in un mare di guai). Diciamo che mi fiderei di più di una banca internazionale come Santander, comunque sto dando un'occhiata a Interactive Brokers.
Si tratta di istituti molto solidi tranquilla.
Interactive Brokers, poi, credo uno tra i migliori e più affidabili.
Me lo studierò una volta avendoci tempo libero (vabbè che tempo libero una parola, oramai, con ste nottate fisse che mi toccano🤣).
Se riesci buttaci un'occhio perchè è sicuramente tra i migliori.
Forse inizialmente non molto intuitivo lato trading, ma sicuramente, una volta presaci la mano, tra i più precisi e funzionali.
Ho salvato la pagina tra i preferiti.
👍